Le Api e il Miele
Forse di un’ape non serbiamo che il ricordo sgradevole di una puntura dolorosa e improvvisa.
Eppure quell’ape, piccola piccola, è amica dell’uomo, preziosa e fedele sentinella dell’ambiente in cui viviamo.
Senza api, infatti, non ci sarebbe vita nelle nostre campagne.
Questo insetto, visitando i fiori, non fa altro che garantire il rinnovo e la salvaguardia del mondo vegetale, dei semi dei frutti che ogni giorno ci giungono sulla tavola.

E’ un lavoro faticoso quello dell’ape e affascinanti sono le regole che disciplinano l’alveare: la casa delle api.
C’è una sola regina, madre di tutti i componenti della famiglia, in grado di deporre ben 2000 uova al giorno, che si trasformano, in poco tempo, grazie ad una alimentazione ricca di miele, polline e gelatina reale in laboriose operaie. In ogni famiglia ci sono fino a 80.000 esemplari, ognuno con ben determinati compiti: pulire la casa, nutrire la prole, fare la sentinella, procurare acqua, nettare, trasportare i malati e i morti, proteggere la regina, riscaldare l’arnia o raffreddarla.
Tutto funziona alla perfezione in questa organizzatissima città delle api.
Tutto è regolato da un istinto innato che i biologi chiamano “lo spirito dell’alveare”.
E via, ogni giorno al lavoro, fiore dopo fiore per raccogliere i preziosi frutti che la natura ci ha messo a disposizione.
Ci vogliono almeno due milioni di fiori affinché le api abbiano nettare a sufficienza per elaborare un chilo di miele! Il nettare è una sostanza zuccherina che le api raccolgono sui fiori e immagazzinano nell’alveare. Le api addette al magazzino ventilano le provviste che arrivano sui favi, eliminano l’umidità in eccesso, aggiungono il livello ottimale di concentrazione zuccherina, chiudono i favi con la cera vergine. A quel punto il miele è pronto per essere raccolto dall’apicoltore che con il suo lavoro paziente lo separerà dalla cera dei favi, lo lascerà riposare per eliminare ogni impurità e lo confezionerà per destinarlo al consumo sulle nostre tavole.
Il miele è un prodotto ricchissimo di numerosi fattori biologico-nutritivi.

Il miele è ricchissimo di zuccheri semplici, che cioè non affaticano il nostro organismo per essere assimilati: glucosio, fruttosio,in special modo.
Nel miele sono poi presenti tracce di vitamine, acidi, enzimi, minerali e fattori biologici estremamente importanti per la loro attività antibiotico-simile (inibine) e ad attività regolatrice sul sistema neurovegetativo (sostanze acetilcoliniche).
La presenza di questi microelementi, sebbene disponibili in piccole dosi, è indispensabile al funzionamento regolare del nostro organismo (Finzi 1987).
E’ pertanto giustificato l’inserimento del miele nella nostra alimentazione quotidiana e nelle diverse fasce d’età. Persino i diabetici, nel rispetto delle più comuni norme dietetiche cui la loro alimentazione deve far riferimento, possono far uso del miele che, specie in alcuni particolari casi, è ricco di fruttosio, uno zucchero che può essere assimilato pur senza insulina. Miele dunque, in sostituzione dello zucchero e a tutte le età.
In funzione della flora che le api bottinatrici visitano è possibile ottenere tanti tipi diversi di miele quante sono le fioriture che si alternano nelle campagne nel corso della stagione primaverile ed estiva. Tante varietà di miele, ciascuna con specifiche caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche.